giovedì 11 giugno 2020

DIALOGO TRA LEOPARDI E L' INGEGNERE


LEOPARDI: Oh ingegnere, che buffa creatura sei te …

INGEGNERE: E perché mai ?

LEOPARDI: Prima che ti risponda, dimmi, qual’ è il motivo del tuo affannarti per risolvere i problemi ?

INGEGNERE: Beh a volte lo faccio per il piacere di creare qualcosa che funziona, che quasi vive, altre volte per sfidarmi perché spesso mi annoio un po’ ed altre ancora per creare qualcosa di utile per la gente, che la faccia vivere meglio.

LEOPARDI: Mi ricordi una formica, tu operi ed operi, migliori il tuo formicaio per tutta una vita; forse non sai nemmeno tu perché lo fai, forse sei nato così, ma di fatto conduci una battaglia più gande di te.

INGEGNERE: Quale ?

LEOPARDI: Tu ti immergi nel tuo mondo fatto di calcoli e vuoti numeri e senza accorgertene stai mettendo ciò che hai  a servizio di chi si trova nella tua stessa condizione; tu sai di essere impotente, non cerchi la gloria del fisico quando scopre la formula che lo renderà famoso, e tantomeno non ti elevi fin sopra le stelle, in un ebrezza di insensata grandezza, per tentar nella tua misera condizione umana di dare un senso al tutto, ma combatti la tua guerra, per quanto insensata possa alla fine dei conti risultare, di render il soggiorno terrestre meno spiacevole. Te mi susciti pena e compassione, e mi chiedo cosa farai quando il formicaio che tanto gelosamente custodisci, verrà schiacciato dal frutto che grava su di esso e che un giorno cadrà, per caso.

INGEGNERE: Certamente cercherei un modo per risolvere il problema.

LEOPARDI: E credi di riuscirci sempre ?

INGEGNERE: Questo non lo so ma sicuramente ci proverò.

LEOPARDI: Guardati come sei grande e piccolo allo stesso tempo, ma ti prego mio sciagurato amico, quando il frutto cadrà non disperarti, mantieni la tua razionalità: non pensare che fosse destino o che tu stesso abbia determinato la tua fine, ridi piuttosto allo scherzo che la natura ti ha giocato, senza che nemmeno se ne sia accorta. D’ altronde non ti risulterà difficile, hai scelto di armarti della razionalità in questa sventurata battaglia, l’unica arma che ti può portare ad accettare la tua condizione e a guardarla con coraggio.

INGEGNERE: Se il frutto avrà la meglio sul formicaio, e ci si intenda è tutto da vedere, farò ciò che tu mi chiedi perché ti comprendo amico mio: io so bene che la natura è una bizzarra compagna, non mi illudo di pensare che la Terra sia fatta a misura nostra, poichè mio è il compito di adattarla alle nostre esigenze. Conosco le situazioni scomode che mi ritrovo ad affrontare, ed è per questo che guardo alla contingenza, a ciò che mi è utile in quel preciso istante perché la soluzione giusta in sé non esiste. Le parole che uso ogni giorno sono resa, rendimento, efficacia, perché quando si ha a che fare con un cliente scomodo come la natura bisogna tener conto degli infiniti parametri che cambiano a causa della circostanza, che rendono vaghi i dati teorici che ci si attende. Io però la natura non la vedo come un nemico, ma come una compagna con la quale mi ritrovo a convivere e che posso sfruttare per far tendere sempre più il mio rendimento all’ unità, unità che la natura stessa non mi permette di raggiungere, ma di questo non mi curo poiché tra lo zero e l’ uno ci sono infiniti numeri, e chi può dunque porre dei limiti al bene che io posso fare ? Forse non potrò sconfiggere la morte e nemmeno eliminare la sofferenza, ma mattoncino dopo mattoncino sto costruendo qualcosa, e questo da’ un senso al mio essere, in fondo l’ hai detto te: “sono una formica”, non posso smettere di costruire.

LEOPARDI: Oh ingegnere, anche se tenti di nasconderlo con i tuoi numeri vuoti cerchi di dare un senso al mondo, a te stesso, di ottenere l’ impossibile, sogni, ma non ti biasimo per questo perché seppur i tuoi numeri svuotino di significato le cose in sé, hai avuto modo di vedere che questi ti permettono di ottenere un qualcosa, che per quanto piccolo, è ciò che tu lasci al mondo. Ti auguro in futuro di non limitarti all’ uso dei numeri e di avere una visione sempre più ampia delle cose, ma riconosco che sebbene la resa di cui tanto parli è il tuo limite, perchè ti fa vedere dal solo punto di vista quantitativo, è anche la tua forza.


martedì 9 giugno 2020

SINTESI FINALE

Il termine "resa" proviene da "reso","renduto" che è il participio passato del verbo rendere, che a sua volta deriva dal latino "reddo" il quale ha tra i tanti significati quello di emettere,rispondere. Ciò aiuta a comprendere l' origine del termine inteso in senso "ingegneristico" che viene definito come il rapporto non equidimensionale tra due quantità, che quantifica la convenienza di una certa operazione ed è sempre minore di uno. La provenienza della parola in esame dal latino, le consente di avere numerosi significati: quello militare, al quale la parola deve la sua etimologia poiché nella milizia il rendere era il rimettere nelle mani del nemico una piazza, e viene inteso dunque come capitolazione, e quello commerciale e agricolo che indica quanto può fruttare una vendita piuttosto che un terreno.
Queste rappresentano le "macroaree" nelle quali si colloca il termine, che saranno approfondite nel corso della trattazione, ma la resa nelle altre lingue ha collocazioni molto più specifiche: se in latino il termine "reddo" vuol dire principalmente rendere (con tutte le sfumature che la parola può avere), in cinese 產量 la parola è formata da "产" che significa "proprietà" e "产量" che significa quantità.Il termine cinese fa quindi riferimento alla natura "industriale" del termine, ovvero a quel significato della parola che si riferisce alla produzione in grandi quantità di un bene.In francese,inglese e greco moderno la resa è associata essenzialmente alla chimica (il francese in realtà associa al termine anche un significato fisico in quanto traduce il termine con "rendement" ovvero rendimento).
In ingegneria chimica si definisce resa di un reagente A rispetto ad un prodotto P come il rapporto tra la quantità di P formata e quella che si sarebbe avuta se tutto A avesse reagito convertendosi in P, questa quantità è <1 come il rendimento, il quale non può essere uguale a uno per il secondo principio della termodinamica. Il rendimento dunque è un concetto molto vicino a quello della resa seppur differente, tanto da trarre in inganno chi non conosce adeguatamente i due termini; la ragione di questa frequente confusione sta nel fatto che i due termini hanno alla base lo stesso concetto che è quello della contingenza, che viene ripresa in un passo del "Protagora" dove secondo il pensiero di Platone,impersonato da Socrate, cattivo è colui che ha sorte avversa e buono chi ce l ha a favore, quindi non si può determinare a priori chi è buono, ma occorre considerare chi in una determinata condizione è effettivamente buono. Questa è la grande potenza della resa, ovvero distinguere il dato teorico da quello effettivo. Il concetto della contingenza (che è molto presente nella cultura cinese) viene ripreso da Machiavelli che non identifica a priori ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, ma individua come bene ciò che gli permettere di raggiungere il suo scopo: conservare il potere. Sotto questa luce la resa risulta dunque essere un numero che permette di esprimere la convenienza di un' azione (si pensi all' opera di Bernard Forest de Bélidor "L' Architecture Idrolique"), ma a questo punto ci si chiede quanto effettivamente sia possibile per un numero esprimere una situazione nella sua totalità, in tutti i suoi aspetti. Secondo Leopardi il termine tecnico fa perdere all' oggetto di studio grazia, venustà e forza in quanto si concentra solo sul significato freddo delle cose; questo per Leopardi comporta una grossa perdita, infatti il numero è legato al contingente e dunque non può compiere il balzo verso l' infinito. Tra i maggiori capolavori del poeta marchigiano c'è "La Ginestra" che da molti critici è ritenuto il testamento filosofico del Leopardi: la ginestra, fiore che cresce in condizioni ambientali impervie quali "l' arida schiena del formidabil monte sterminator Vesevo"(La Ginestra, prima strofa), verrà piegata dalla lava, e con fare eroico,che quasi commuove il poeta, accetta la situazione, consapevole che ciò avverrà non per "destino" inteso come un ordine prestabilito delle cose né per sua scelta sua,poiché davanti alla natura si è impotenti, ma per caso. Questa visione fortemente materialistica e meccanicista si contrappone a quella dei miti, in cui gli eroi si arrendono al fato che viene riconosciuto come un entità ineluttabile e suprema che tutto regola.
L' arrendersi è un tema ripreso anche nella letteratura e un esempio sono "I Malavoglia" di Giovanni Verga, romanzo che non a caso si colloca nel "Ciclo dei Vinti" in cui l' autore siciliano racconta la storia di una famiglia dell' 800 che non conosce il progresso che l' Italia stava vivendo, ma con il quale è costretta a confrontarsi e ne esce sconfitta. Anche in filosofia esiste la resa, poiché ad "arrendersi" può essere la logica, dando vita all' aporia ed alle antinomie.
In Italia la mafia è un fenomeno tristemente diffuso, ma anche i boss si arrendono,anche se pur riconoscendosi vinti dallo Stato, non si pentono dei loro intollerabili crimini, come se fossero tra quelle tante persone che nel corso della storia hanno combattuto per la loro causa ma ne sono usciti sconfitti: una questione di punti di vista, di percezione che si ha della realtà, ma si può conoscere veramente la realtà nella sua oggettività ? Non per Magritte, infatti ne "La Trahison des Images", l' artista con la sua opera per certi versi criptica e certamente provocatoria, sottolinea come non sia possibile conoscere sé stessi se non si conosce nemmeno la realtà circostante.
Il termine resa va però anche trattato dal punto di vista economico, ed un modo sicuramente scenico per farlo è con il celebre film di Martin Scorsese "The Wolf of Wall Street" che mostra con gli occhi del regista la roboante vita di chi sta dietro ai titoli che rendono: i broker. A rendere però possono essere anche i titoli dei piccoli risparmiatori, e come non parlare allora del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Einaudi si dedicò soprattutto alla difesa della libera iniziativa dei piccoli investitori, facendone una vera e propria questione etica, la quale scopre nuovi argomenti nella pandemia di coronavirus, durante la quale ci si interroga sulla precedenza ontologica tra benessere fisico ed economico.
Chi ha messo al centro del suo programma filosofico le questioni etiche del suo tempo è Karl Marx, che però non si limitò a riconoscere e a difendere la classe operaia, ma tracciò i "limiti di sviluppo" della società in cui si trovava (Caduta tendenziale del saggio di profitto), prevedendo dunque la caduta del sistema capitalistico che una volta venuto meno il profitto sul quale si basa, è costretto a collassare. Ma si possono analizzare i limiti di sviluppo anche nella società moderna, infatti secondo Donella H. Meadows l' utilizzo più efficiente delle risorse naturali, sarà fondamentale per non intaccare la resa di queste ultime.
 Per concludere si può dire che in questa ricerca il modus operandi sia stato quello di individuare i concetti che ruotano attorno al termine di inchiesta per comprendere meglio il significato e in questa sintesi si è scelto di soffermarsi sugli infiniti rapporti logici che legano i concetti, che non stanno in una struttura gerarchica gli uni rispetto agli altri, ma che possono essere collegati a formare l' idea di resa, partendo da uno qualsiasi di essi, d' altronde ciò è alla base del "pensiero degli scarti" cinese, che vuole appianare le pieghe dei concetti per renderli più chiari, ed il pensiero cinese molto ha a che fare con la resa, la quale scinde la teoria dalla pratica, perché non pensa a quale sia teoricamente il modo migliore di risolvere un problema, ma a quale sia la migliore soluzione in una determinata contingenza, come l' ingegneria.


sabato 6 giugno 2020

STEP#22- SERIE TV

                                                                              EPISODIO 1

Nel primo episodio il protagonista racconta  la sua storia.
John Brick è un giovane uomo di 32 anni che si è fatto da solo, invidiato da molti per il suo stile di vita.
Lui è un broker finanziario che vive a Manhattan, a qualche centinaio di metri da wall street, solo per scelta, perché certi lavori diventano tutta la tua vita e non si ha tempo per altro; ad ogni modo lui solo ci è cresciuto perché i suoi genitori non li ha mai conosciuti, è un orfano, ma fosse se non lo fosse stato non avrebbe avuto la fame che gli ha permesso di arrivare dove è ora. John mentre parla mostra al pubblico le sue ricchezze, orgoglioso (STEP#10) e con tutta l' ironia che gli è capace dice che la sua vita non gli dispiace affatto, ma era evidente: John voleva di più, voleva essere, sentire di appartenere a qualcosa.

                                                                        SECONDO EPISODIO

A New York sono le 4:30 am e John si sveglia per andare a lavoro, o meglio a "produrre" come diceva lui;
lascia sul comodino i soldi alla splendida ragazza con cui aveva dormito più un abbondante mancia, perchè Jennifer (o Joe o Jude, il nome non se lo poteva certo ricordare) se la meritava. i suoi colleghi erano tra i migliori broker al mondo, ma tra loro spiccava Luke Benneth, veniva da Los Angeles aveva la stessa età di John con il quale rivaleggiava in scaltrezza (d'altronde solo John poteva reggere il confronto) ma Luke era cinico, quasi in maniera patologica, per intenderci se avesse mediato il trasferimento di un miliardo di dollari da un ricco magnate Texano ad un' associazione benefica per la fame in Africa, avrebbe fatto di tutto per convincere il facoltoso ad investire piuttosto la somma in uno dei tanti fantastici progetti che Luke proponeva ai suoi clienti, e la cosa buffa è che ci sarebbe riuscito. John non era così e venendo dal basso sapeva cosa volesse dire il denaro, non poteva fare a meno di vedere dietro ai lunghi numeri che gli si presentavano dinanzi, le storie delle persone legate a quel denaro(STEP#20 sul valore del numero).
Quel giorno Luke aveva per le mani un caso particolare: la famosa Dream Building doveva trasferire 30 milioni di dollari ad un vivaio di New Orleans per costruire sul terreno il nuovo stadio dei New Orleans Pelicans. John aveva sempre amato la natura che era l' unica cosa che lo connetteva alla sua sconosciuta famiglia visto che quando fu abbandonato all' orfanotrofio di St. Louiss la sera di un terribile temporale estivo, fu trovato insieme ad una pianta di bonsai che conserva tutt'ora e ad una strana collana a forma di foglia che porta nascosta sotto le sue camicie costose, così si fece trasferire il caso da Luke e si recò personalmente al vivaio, come mosso da una irrefrenabile curiosità.

                                                                           TERZO EPISODIO

Quando John arrivò al vivaio una commessa si avvicinò a lui, si chiamava Bridget e quando seppe chi era John, venne presa da un fortissimo impeto di rabbia e secondo dopo secondo si animava sempre più, accusando quelli come John di essere la rovina della povera gente, fino a svenire. John si chinò per soccorerla e sbottonandole la camicetta per farla respirare meglio, notò che aveva la sua stessa collana a forma di foglia, quando la ragazza rinvenne i due scoprirono di essere fratelli e non potevano contenere la loro gioia, ma John venne a sapere che la madre della ragazza era malata di una malattia rara che ben presto l' avrebbe uccisa e per curarsi aveva bisogno di ben 40 milioni di dollari (STEP#21 sul costo della sanità). La madre di John aveva dovuto abbandonarlo perché non poteva permettersi di dare al figlio un futuro dignitoso e accumulò dopo qualche anno un dignitoso gruzzoletto, così tentò di riprendere John dall' orfanotrofio nel quale però il piccolo non era più presente e aveva passato tutta la sua vita a cercare di trovarlo. Il giovane broker in quel momento sentiva che i suoi soldi per la prima volta potevano servire veramente a qualcosa e pagò le cure alla madre. John ora si sentiva diverso e non aveva più bisogno del lavoro di broker, che non gli piaceva più perché quell' immenso fiume di denaro non gli permetteva di conoscere le persone e le storie,così aprì una banca che diventerà la più grande d' America, con la quale John voleva aiutare chi come la madre aveva le capacità di realizzarsi, ma non ne aveva i mezzi, rendendole almeno dal punto di vista economico più libere (STEP#16 sulla libertà economica).


mercoledì 3 giugno 2020

STEP#23- MAPPA CONCETTUALE


STEP#21- L' ETICA

Il termine "resa" si presta molto a questioni etiche, alcune delle quali sono già state accennate all' interno del blog:

NEL LAVORO

Sono ormai passate alla storia le controversie legate ai salari e alle condizioni di lavoro degli operai dell' '800 che portarono alla nascita di movimenti operai o di vere e proprie filosofie come quella di Marx di cui si è parlato nello STEP#18, e tutto ciò nacque quando i primi grandi industriali preferivano risparmiare sugli operai per massimizzare il profitto, perché l' operaio non era più il depositario di un mestiere, ma figura di bassa specializzazione di supporto alla macchina, e dunque sostituibile.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato

NELLA SANITA'

Argomento di grande attualità in questi giorni è stata la riapertura delle attività produttive dei Paesi in periodo di pandemia che per alcuni sottende questioni più profonde come la precedenza quasi ontologica tra benessere fisico ed economico, il guadagno prima della salute (STEP#11).
Ma come non citare il sistema sanitario americano, che prevede un costo per l' assicurazione sanitaria (https://www.panorama.it/news/sistema-sanitario-americano-trump-obamacare), sempre al centro di numerosi dibattiti.


Ma se il termine resa in etica ha spesso un' accezione negativa, in quanto declinazione dell' anteporre il profitto, ci sono esempi in cui il concetto trova anche applicazioni positive:

IN ECONOMIA

Nello STEP#16 si è parlato di come il presidente Einaudi si spese nel difendere la libera iniziativa economica dell' individuo poichè "la libertà economica è condizione necessaria per la libertà politica".

venerdì 29 maggio 2020

STEP#20- NELLO ZIBALDONE DI LEOPARDI

"...non c’è cosa più nemica della natura che l’arida geometria, le toglie tutta la naturalezza e la naïveté, e la popolarità (onde nasce la bellezza) e la grazia e la venustà, e proprietà, ed anche la forza e robustezza ed efficacia mancando anche questa assolutamente al linguaggio tecnico che non fa forza col linguaggio, ma con quello che risulta dalle parole cioè col significato loro e coll’argomento e ragione, o col concetto spiegato freddamente con esse."
(Giacomo Leopardi,Zibaldone)

In questo passo proveniente dallo Zibaldone di Leopardi, il poeta parla del termine tecnico e lo fa con una serie di parole che molto sono vicine al concetto di "resa", si guardi ad esempio ad "efficacia" o  a "tecnico". Ma ciò che più richiama il termine in analisi è quanto il poeta sostiene sul fatto che il termine tecnico perda di grazia, venustà e forza in quanto si concentra solo sul significato freddo delle cose; ebbene questo è il concetto che sta proprio dietro al termine di resa che per descrivere un fenomeno lo quantifica con un numero, questo per Leopardi comporta una grossa perdita, infatti il numero è legato al contingente e non può fare il balzo verso l' infinito.

Visione del comune nella piazza di Recanati


mercoledì 27 maggio 2020

STEP#19- NELL' UTOPIA

RENDIMENTO DI UNA MACCHINA TERMICA =1 (CI PICEREBBE)

Formula per il rendimento di una macchina termica

Una macchina termica è un dispositivo che permette di ottenere lavoro meccanico, utilizzando il calore ottenuto da una sorgente calda. La macchina riceve, ad ogni ciclo, la quantità di calore Q2 prodotta da una sorgente calda (alla temperatura di T2 gradi Kelvin); questa quantità di calore viene in parte trasformata in lavoro meccanico L e, per la parte rimanente, viene dissipata nel refrigerante (alla temperatura di T1 gradi Kelvin).

Da questa relazione si capisce che il rendimento potrebbe essere uguale ad 1 solamente a patto che Q1=0; questa condizione equivarrebbe alla completa trasformazione del calore Q2 in lavoro L senza alcuna dissipazione nel refrigerante, situazione proibita dal secondo principio della termodinamica: insomma, se la sorgente calda produce 1000 cal, la macchina ci restituisce 4186 J. Ci piacerebbe!

Dunque nella formula riportata è un semplice segno a riportare la differenza tra una macchina ideale e una macchina reale,in realtà una macchina termica ideale potrebbe avere rendimento=1 solo a patto che la temperatura T1 del refrigerante sia lo zero assoluto. Quindi, essendo lo zero assoluto un limite teorico, neppure una macchina termica ideale può avere un rendimento=1, può cioè trasformare integralmente il calore Q2 in lavoro L.

STEP#18- NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA

KARL MARX E LA CADUTA TENDENZIALE DEL SAGGIO DI PROFITTO

La caduta tendenziale del saggio di profitto è una formula dell’analisi economica marxiana.
Con caduta tendenziale del saggio di profitto Karl Marx ne "Il capitale" identificò quel fenomeno secondo cui l’aumento progressivo degli investimenti sui macchinari e sulle materie prime trattate a scapito degli investimenti sui salari avrebbe prodotto come risultato tendenziale del processo produttivo un saggio di profitto sempre minore.
Si noti come per Marx la società capitalistica  collassa quando vien meno ciò su cui si basa: il profitto,la convenienza, la RESA.

STEP#17-ABBECEDARIO

Arrendersi
Dormire (chi dorme non piglia pesci)
Energia
Fruttiferi postali (buoni)
Hiroshima
Immanenza (fa riferimento a ciò che non è trascendente, che esiste e dunque è pratico) 
Lavoro
Nagasaki
Opportunità
Quoziente
Rendimento
Surrender (uno dei modi per indicare resa in inglese)
Termodinamica
U (simbolo che in termodinamica indica l' energia interna)
Zecca dello Stato



STEP#16- UN PROTAGONISTA

LUIGI EINAUDI E LA LIBERA INIZIATIVA ECONOMICA


Come "testimonial" del termine resa si è scelto Luigi Einaudi, secondo presidente della repubblica italiana, grande economista che fu tra i principali sostenitori dello stato liberale.
Einaudi prestò grande attenzione alla microeconomia della nascente repubblica italiana e interessante fu la sua battaglia contro i monopoli,poichè limitavano la libera iniziativa economica dell' individuo. Per Einaudi i monopoli costituiscono una pericolosa minaccia per le libertà, gli interessi e i diritti dei cittadini, tanto che la lotta contro di essi «deve essere considerata come uno dei principali scopi della legislazione di uno Stato, i cui dirigenti si preoccupino del benessere dei più e non intendano curare gli interessi dei meno».

Le libertà civili e politiche sono «un fatto strettamente connesso con la struttura economica della società»; e ciò perché dare all’uomo «la sicurezza della vita materiale, la libertà dal bisogno», è la condizione a che egli sia «veramente libero nella vita civile e politica, perché egli si sente davvero uguale agli altri uomini e libero dall’obbligo di ubbidire ad essi nella scelta dei governanti, nella manifestazione del pensiero e delle credenze». Ciò significa che «la libertà economica è la condizione necessaria della libertà politica».

Einaudi si rifa' ai classici anglosassoni del pensiero liberista (John Locke).

venerdì 15 maggio 2020

STEP #15- LIMITI DELLO SVILUPPO

UTILIZZO PIU' EFFICIENTE DELLE RISORSE NATURALI
Nel "Rapporto sui limiti di sviluppo" pubblicato nel 1972 da Donella H. Meadows, nello scenario 9 si tratta dell' "Utilizzo più efficiente delle risorse naturali", più nello specifico si ipotizza che tutti nel mondo si attestino su un livello di consumi superiore a quello medio dell' anno 2000, si prevede poi l' abbattimento dell'inquinamento, l' accrescimento della resa delle terre con tutela dei suoli, economizzazione delle risorse naturali. L'effetto è nettamente migliore, grazie alla minore pressione demografica ed alla moderazione nei consumi, al punto che si delinea una situazione sostenibile prima della metà del XXI secolo. Si tratta, secondo gli autori, di uno scenario concretamente perseguibile ed anche desiderabile, nonostante la sostenibilità venga raggiunta solo dopo un andamento oscillante, non indolore, della produzione agricola e della disponibilità di beni di consumo e alimenti pro-capite.


(Donella H. Meadows, scienziato ambientale)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_sui_limiti_dello_sviluppo

STEP #14- UN FATTO DI CRONACA

In questo post si considera un' altro significato della parola resa, intesa come arrendersi.

I BOSS IN CARCERE TRATTANO LA RESA

Nell' articolo proposto, pubblicato dal sito "la Repubblica.it" nel febbraio 2001, si tratta della resa dei boss mafiosi una volta catturati; si ritiene interessante soffermarsi su questo aspetto della resa, sia perchè ha costituito una parte importantissima della storia italiana, che perché  rappresenta un' esempio di trattativa unico nel suo genere. In particolare colpiscono le parole dell' articolo "Non vogliono pentirsi, vogliono arrendersi e basta", come se i boss non fossero i mandanti di una spietata carneficina con l' unico scopo di arricchirsi e diventare potenti fino a sfidare lo Stato, ma i vinti di una delle tante guerre di questo mondo, che combattendo per la loro causa hanno perso.



STEP #13- NELL' INGEGNERIA

Quando in ingegneria si pensa al concetto di "resa" quest' ultimo viene spesso fuso e confuso con quello di rendimento, ma pur essendo simili non sono la stessa cosa e le differenze sono riportate nello STEP #01; per questo di seguito non si riporta la celebre formula di Carnot legata al rendimento di una macchina termica, ma concetti più attinenti al termine "resa".

La resa ad esempio è alla base dell' ingegneria chimica, e nell' espressione della sua formula non entrano in gioco le energie, come in quella di Carnot:

"Si definisce resa di un reagente A rispetto ad un prodotto P come il rapporto tra la quantità di P formata e quella che si sarebbe avuta se tutto A avesse reagito convertendosi in P"
Si noti che la quantità in questione è <1. 
 
Formula per il calcolo della resa in ingegneria chimica
(http://www.polymertechnology.it/bacheca/PICA/files/03_Reazioni.pdf)

giovedì 30 aprile 2020

STEP #12- RESA NELLA FILOSOFIA MEDIEVALE E MODERNA

MACHIAVELLI: L' AZIONE GIUSTA E' QUELLA CHE FA RAGGIUNGERE GLI SCOPI, CHE "RENDE"

"nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de' Principi, dove non è giudizio a chi reclamare, si guarda al fine. Facci adunque un Principe conto di vivere e mantenere lo Stato; i mezzi saranno sempre giudicati onorevoli, e da ciascuno lodati"                (Niccolò Machiavelli,Il Principe,cap XVIII)
Niccolò Machiavelli, (particolare) ritratto da Santi di tito

 Questa citazione è esemplificativa del pensiero politico machiavelliano secondo il quale è morale ciò che al principe è utile, che gli fa raggiungere il miglior risultato, appare dunque evidente la stretta correlazione con il termine "resa", che esprime in maniera oggettiva e matematica quanto un' azione è conveniente e che  quindi permette di raggiungere la scelta migliore per un determinato scopo; per Machiavelli lo scopo del principe è unicamente quello di conservare il potere, che gli sfuggirà se di fronte agli eventi che la fortuna gli presenta non agisce con virtù, ed è virtuoso ciò che è efficace.

Dunque, come riporta skuola.net al seguente articolo:https://www.skuola.net/appunti-italiano/machiavelli/machiavelli-vita-opere/machiavelli-pensiero.html

 "gli atti politici sono buoni solo se efficaci, se riescono cioè ad orientare i processi della realtà nella direzione voluta"
Per ulteriori approfondimenti:https://it.wikipedia.org/wiki/Niccol%C3%B2_Machiavelli

domenica 26 aprile 2020

STEP #11- LA RESA NELLA PANDEMIA

Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio  italiano

Oggi, 26 aprile 2020, il premier italiano Giuseppe Conte ha presieduto in serata un discorso alla nazione, volto a proclamare l' inizio della tanto attesa "fase 2", che oltre ad allentare le misure restrittive sancisce il momento in cui il Paese si deve preoccupare della sua ripartenza economica.
Infatti Standard & Poors, sebbene confermi l' Italia nel rating BBB , stima una contrazione del PIL della penisola al 9,9% nel 2020 (https://www.fanpage.it/economia/standard-and-poors-conferma-outlook-italia-a-bbb-negativo-e-prevede-pil-2020-al-99/). Simili frenate economiche possono portare a periodi di crisi che si potrebbero protrarre più a lungo dell' effettiva durata del virus, così i governi di tutti i Paesi di fronte ad una scelta tutt'altro che semplice: è giusto riaprire le attività produttive a costo di un possibile (o forse probabile) peggioramento dei contagi ? L' interrogativo sembra quasi chiedere all' uomo contemporaneo, di trovare una precedenza ontologica tra benessere fisico ed economico.

salute e ricchezza

L'uomo dei nostri giorni, è stato chiamato da Léon Valras homo oeconomicus, che per dirla in poche parole vive per massimizzare il proprio vantaggio, che basa le sue scelte sulla cosiddetta "funzione di utilità". Ma allora cosa è utile ? La vita è utile in quanto chi vive produce ? E chi non produce è utile ?
Homo oeconomicus

Questo articolo non intende avere la presunzione di dare una risposta definitiva ad argomenti che sono stati più volte affrontati dalla filosofia, ma secondo la mia personale opinione è giusto che se ne parli, se non altro per avere una visione più ampia di ciò che ci circonda, che poi è uno degli obiettivi della filosofia. Viviamo in un mondo il quale, che ci piaccia o no, va a braccetto con l' economia e non ne può prescindere, perciò a mio avviso non si deve bloccare un Paese ad interim, finchè non si trova una cura, ma occorre, qualora le condizioni sanitarie lo permettano, imparare a convivere con il virus e non bisogna dimenticarsi che questo al giorno d' oggi è possibile grazie ai mezzi che la scienza e la tecnologia ci hanno lasciato, occorre dunque attaccare il virus progettando nuovi modelli, nuove cure, non a caso si dice che intelligenza sia la capacità di adattarsi alle situazioni che cambiano.
I governi questo lo sanno bene, ad esempio il governo italiano nei primi di aprile ha pubblicato il suo "Decreto imprese" (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/coronavirus-entra-vigore-decreto-imprese-dc47c743-ce00-465e-9db3-38c0a9d6d522.html?refresh_ce) , cercando di far tornare a rendere il prima possibile l' Italia.

giovedì 23 aprile 2020

STEP #10


"The Wolf of Wall Street", Martin Scorsese, 2014
Jordan: Vendimi questa penna!
Brad: Ti devo vendere questa penna ? Scrivimi il tuo nome !
Jordan: Come faccio non ho la penna !
Brad: Eccola ! Basta chiedere.
Jordan: Vedete cosa ha fatto, ha creato un bisogno, fategli credere che hanno bisogno di quelle azioni.
Il film aiuta ad arricchire il concetto della "resa" da un punto di vista economico e in effetti la pellicola ha molto a che fare con il termine da analizzare, infatti il protagonista Jordan Belfort (magistralmente interpretato da Leonardo di Caprio) opera nel luogo che più di tutti vede "rendere" i titoli bancari: Wall Street. Scorsese non racconta solamente l' incredibile storia di un mito della finanza, ma le fondamenta del sistema economico-capitalistico moderno che fa si che il rendimento di un titolo che sale e che scende determini l' ascesa e la decadenza di un uomo che così come le azioni di cui si occupa vive a ritmi frenetici e senza mezzi termini.

Trama:https://www.comingsoon.it/film/the-wolf-of-wall-street/45068/scheda/

domenica 19 aprile 2020

STEP #09

La trahison des images,René Magritte
1928–1929
Periodo: surrealismo
Dimensioni: 63,5×93,98 cm
Supporto: Colore ad olio
Luoghi: Los Angeles County Museum of Art

Il sito la capanna del silenzio scrive che  lo scopo dell' opera "è da leggersi in un’ossessiva allusione al mistero di ogni cosa che ci circonda, un enigma senza alcuna soluzione che investe ognuno di noi, impossibilitati anche a conoscere veramente la nostra stessa essenza." L' artista con la sua "La trahison des images" affronta un tema utile ad ampliare il concetto della resa, infatti Magritte con le sue opere criptiche ma al tempo stesso dal forte tono provocatorio, vuole far notare come se l' uomo non sia in grado di conoscere la realtà che lo circonda, allora tantomeno non può essere in grado di conoscere sè stesso; sulla base di ciò rendere,comprendere la realtà assume un significato ontologico.





STEP #08

Resa si può intendere come il rapporto adimensionale tra una quantità effettivamente ottenuta e quella teoricamente attesa. Di seguito si propone un passo del Protagora di Platone:

SOCRATE: Sicché l'uomo ricco di risorse, che è sapiente e che è buono, quando venga travolto da una irrimediabile sventura, non può non essere cattivo. Tu, Pittaco, affermi che è difficile essere buono: ma è il diventare buono che è difficile, e tuttavia possibile, mentre essere buono è impossibile: "quando ha buona sorte ogni uomo è buono; è invece cattivo quando ha cattiva sorte".(Platone, Protagora)
Nel passo Socrate sta rispondendo a Protagora, che lo interroga sul carme di Simonide, a proposito dell' essere un uomo buono. Socrate nel difendersi da Protagora utilizza il concetto fondamentale che il termine resa cela, ovvero la contingenza; infatti è cattivo colui che ha sorte avversa e buono chi ce l ha a favore, quindi non si può determinare a priori chi è buono, ma occorre considerare chi in una determinata condizione è effettivamente buono. Questa è la grande potenza della resa, ovvero distinguere il dato teorico da quello effettivo.



Per quel che riguarda il termine Resa inteso come arrendersi abbiamo un esempio nell' Apologia a Socrate:

"SOCRATE: E forse c’è qualcuno tra di voi che non approva affatto che io abbia a terminare qui la mia difesa, ricordandosi che in circostanze analoghe, e per motivi meno gravi dei miei, ha pregato e supplicato fra le lacrime i giudici, menando seco i figlioletti per meglio intenerirli e parenti e amici in gran numero. Io invece non farò nulla di tutto questo[...]Perché non lo faccio? Non certo per orgoglio, o Ateniesi, o per dimostrarvi il mio disprezzo, Non è qui questione se io abbia o no paura della morte, ma gli è perché stimo che il mio onore, il vostro e quello dell’intera città sarebbero compromessi se mi comportassi così alla mia età e con la reputazione che mi sono fatta, vera o falsa che sia, ma che comunque presenta Socrate alla pubblica opinione come uno che si distingue in qualche cosa dalla maggior parte degli uomini."(Platone,Apologia a Socrate)
 In questo passo Socrate, durante il suo processo,ben consapevole che chiedere pietà potrebbe salvargli la vita, termina la sua difesa rifiutandosi di "supplicare fra le lacrime i giudici". Questo gesto, dice il filosofo, non è giustificabile con il mero orgoglio, ma con l' onore (τιμή, timè,https://it.wikipedia.org/wiki/Tim%C3%A8) suo e di Atene.

Platone



domenica 12 aprile 2020

STEP #07- LA GINESTRA




"...E tu, lenta ginestra,
Che di selve odorate
Queste campagne dispogliate adorni,
Anche tu presto alla crudel possanza
Soccomberai del sotterraneo foco,
Che ritornando al loco
Già noto, stenderà l'avaro lembo
Su tue molli foreste. E piegherai
Sotto il fascio mortal non renitente
Il tuo capo innocente:
Ma non piegato insino allora indarno
Codardamente supplicando innanzi
Al futuro oppressor; ma non eretto
Con forsennato orgoglio inver le stelle,
Nè sul deserto, dove
E la sede e i natali
Non per voler ma per fortuna avesti;
Ma più saggia, ma tanto
Meno inferma dell'uom, quanto le frali
Tue stirpi non credesti
O dal fato o da te fatte immortali."


(Giacomo Leopardi,La Ginestra,Canti,1845)

Per parlare del concetto di resa nell' opera poetica, si è scelta "La Ginestra" di Leopardi della quale si riporta la settima ed ultima strofa. Il poeta nel suo capolavoro parla implicitamente della resa, in quanto la ginestra, fiore che cresce in condizioni ambientali impervie (https://www.coltivazionebiologica.it/ginestra/#Habitat_ed_esigenze_ambientali) come ad esempio "sull' arida schiena del formidabil monte sterminator Vesevo"(La Ginestra, prima strofa), verrà piegata dalla lava, e con fare eroico,che quasi commuove il poeta, accetta la situazione, consapevole che ciò avverrà non per "destino" inteso come un ordine prestabilito delle cose né per sua scelta,poiché davanti alla natura si è impotenti, ma per caso.

Questa visione si contrappone a quella analizzata nello STEP#04,in cui gli eroi si arrendono al fato.

Ginestra

STEP #06

GIOVANNI VERGA, I MALAVOGLIA-LA RESA DI FRONTE AL PROGRESSO

"I Malavoglia" Giovanni Verga

I malavoglia fanno parte di un ciclo di romanzi mai compiuto da Verga che non a caso si chiama "Il ciclo dei vinti". Il romanzo tratta la storia di una povera famiglia del borgo siciliano di Acitrezza, che di fronte alla chiamata alle armi di uno dei figli di Padron 'Ntoni (il capofamiglia), che significava perdita di manodopera, decide di iniziare a vendere lupini; così i Malavoglia chiedono un prestito all' usuraio locale per comprare una barca per iniziare l' attività ma quest' ultima naufraga portandosi via il figlio primogenito di Padron 'Ntoni e tutta una serie di sciagure.

Verga con i Malavoglia racconta la storia di una famiglia dell' 800 che non conosceva il progresso che l' Italia stava vivendo, ma con il quale è costretta a confrontarsi e ne esce sconfitta. Il progresso è rappresentato dalla chiamata alle armi, che va a turbare l' equilibrio della famiglia,che cerca di affrontarlo con la lecita aspirazione del miglioramento della propria condizione sociale,ma come in tutti i romanzi di Verga, fallisce in questo intento ed è costretta ad arrendersi. Alla fine del romanzo padron 'Ntoni riesce a ricostituire l' unità familiare che era stata minata da mille vicende, e a riportare così l' equilibrio secolare di una condizione statica.

"Siam degli umili fiorellini alla dolce tutela della stufa,che l'aria libera uccide"


FILIPPO TOMMASO MARINETTI, Primo dizionario aereo italiano
Lo si può ritenere un testo narrativo, in quanto testo di divulgazione scientifica e dunque narrativo, inoltre il presente testo appare consono ad un corso di filosofia dell' ingegneria. Nel testo l' autore organizza e spiega i termini fondamentali della nascente aeronautica, dando un' impostazione ricchissima di termini ingegneristici quali ad esempio rendimento.

copertina de "primo dizionario aereo italiano"

"S’intende per motore d’aviazione il tipo di motore “a scoppio" che è universalmente adottato sugli aerei perchè riunisce i requisiti di un forte rendimento e di un minimo peso ed ingombro."






STEP #05


In questo spot pubblicitario di "Banca Mediolanum", viene citato il rendimento che si ricorda essere altra cosa rispetto alla resa, come già detto, ma anche in questo caso (quello economico), appartiene alla stessa area semantica e ha un significato che sembra essere lo stesso della resa, si può quasi dire che "rendimento" sia la coniugazione in termini economici di resa, infatti non si è mai sentito parlare della resa di un titolo, ma del suo rendimento.

venerdì 3 aprile 2020

STEP#04

"RESA" IN MITOLOGIA

La mitologia classica è gremita di eventi bellici, ciononostante non è affatto facile trovarvi episodi in cui un personaggio si arrende ad un altro, perchè la resa non rientra nella virtù precristiana: il mito deve riportare le gesta virtuose, spesso per celebrare un popolo o una città, ed è per questo che di fronte alla sconfitta l' eroe classico preferisce la morte alla resa, salvando il suo onore( τιμή, timè,https://it.wikipedia.org/wiki/Tim%C3%A8).
C'è però un' entità di fronte alla quale ogni personaggio mitologico greco o romano deve sottostare: il fato.

Di seguito si riportano alcune vicende mitologiche nelle quali gli eroi, si misurano con l' ineluttabilità del fato.

IL SACRIFICIO DI EFIGENIA Agamennone non poteva partire con il suo esercito per combattere la guerra di Troia a causa di un forte vento che impediva alle navi di salpare; si scoprì che il vento era causato da Artemide che offesa dall' uccisione di un cervo da parte di Agamennone,pretendeva il sangue della figlia. La figlia conosciuto il suo destino, non si scompose e lo accettò coraggiosamente,ma quando il sacrificio stava per essere compiuto si addensò una forte nebbia che una volta dissoltasi lasciò intravedere al posto del corpo di Ifigenia,che era stata salvata da Artemide, il cadavere di una cerbiatta.

"Ifigenia in Tauride" Anselm Feuerbach

EDIPO Edipo uccide il padre come profetizzato,senza però conoscere la sua vera identità.
https://www.cisonline.net/news/il-mito-di-edipo/


"La peste di Tebe" Charles Francois Jalabert

CRONO Crono aveva ricevuto una profezia secondo la quale sarebbe stato spodestato da uno dei suoi figli,così era solito mangiarli, ma Zeus,figlio di Crono nato su un isola all' insaputa del padre, gli fece vomitare tutti i suoi figli e lo uccise.
http://xoomer.virgilio.it/cabiria/ILTEMPO/tsld017.htm

"Saturno che divora i suoi figli",Francisco Goya 




sabato 28 marzo 2020

STEP #03




"La trahison des images" ("Il tradimento delle immagini") René Magritte

RESA di un' immagine,di un concetto


STEP #01-BIS

RESA:

LATINO reddo, https://www.dizionario-latino.com/dizionario-latino-italiano.php?lemma=REDDO100 Per approfondire come il termine "resa" in italiano sia influenzato dal latino si rimanda alla lettura dello STEP#02.E' opportuno notare però che il participio passato di reddo è "redditum": il termine resa cominciò ad essere usato in italiano nel XV secolo con varie testimonianze nella letteratura italiana come ad esempio quella di Benedetto Varchi che nel XVI secolo scrive:"capitolante in quella somma di resa"(http://www.gdli.it/sala-lettura/vol-xv/15).

INGLESE yield, questo termine ha origine nella chimica (https://en.wikipedia.org/wiki/Yield_(chemistry), con la formula riportata al link, che indica la resa percentuale

FRANCESE rendement, chiaramente come in italiano questo termine ha origine dal latino. La sua applicazione non si limita alla sola chimica, ma anche alla fisica(https://fr.wikipedia.org/wiki/Rendement_chimique#Articles_connexes), in quanto "resa" viene fuso e confuso con "rendimento"

TEDESCO ausbeute (https://de.wikipedia.org/wiki/Ausbeute_(Chemie)) anche in tedesco come in altre lingue questo termine è riferito principalmente alla chimica,con una particolare attenzione all' applicazione industriale.

GRECO απόδοση https://el.wikipedia.org/wiki/%CE%91%CF%80%CF%8C%CE%B4%CE%BF%CF%83%CE%B7_(%CF%87%CE%B7%CE%BC%CE%B5%CE%AF%CE%B1) termine riferito alla chimica

CINESE 產量 la parola è formata da "产" che significa "proprietà" e "产量" che significa quantità.Il termine cinese fa quindi riferimento alla natura "industriale" del termine, ovvero a quel significato della parola che si riferisce alla produzione in grandi quantità di un bene.

Lingue da tutto il mondo



STEP #02

Il termine "resa" nella lingua italiana proviene dal participio passato del verbo rendere,quest' ultimo termine a sua volta deriva dal latino "reddo" che presenta significati che hanno a che fare con i verbi "dare" e "rendere" intesi non solo come restituire (dare indietro) ma anche come rendere agli dei (sacrificare),concedere,ma soprattutto,ai fini di un corso di filosofia dell' ingegneria, emettere e rispondere; infatti se si fa capo al significato "ingegneristico" del termine inteso dunque come la risposta che un qualsivoglia sistema fisico fornisce ad una determinata sollecitazione, si capisce perchè il fenomeno fisico corrispondente alla resa si definisca proprio in questo modo. Per quel che riguarda invece l' etimologia del termine che non si riferisce solamente all' ambito scientifico, allora questa va rintracciata nell' ambito militare all' epoca dei romani, quando il termine "reddo" veniva inteso come arrendersi,in quanto voleva dire rendere nelle mani del nemico un forte.

venerdì 20 marzo 2020

APORIA E ANTINOMIA, LA RESA DELLA LOGICA





Il termine "aporia" dal greco ἀπορία significa strada senza uscita, ovvero un momento in cui la trattazione filosofica è costretta a fermarsi, ad arrendersi, poichè si giunge a due proposizioni che nonostante siano opposte sembrano essere entrambe valide. Questo termine ha un' importante tradizione filosofica: l' aporia fu infatti utilizzata fin dagli arbori della filosofia con Democrito,che per giungere alla sua conclusione che la materia fosse formata da atomi (elementi della materia non più divisibili),individuò un' aporia nella teoria dei semi infiniti (particelle divisibili all' infinito) di Anassagora.





Un altro termine fondamentale della filosofia che si colloga nell' ambito delle contraddizioni logiche è l' antinomia dal greco αντι,preposizione che indica una contrapposizione, e νομος, legge; l' antinomia fu utilizzata da Kant che nella Dialettica Trascendentale spiega come la Cosmologia Razionale cada in 4 antinomie.





E' interessante notare però come sebbene i due lemmi analizzati,abbiano tipicamente un' accezione negativa poichè rappresentano la resa dell ragionamento logico, essi costituiscono in realtà un momento positivo, poichè per individuare cosa è logicamente corretto occorre saper deviare da cosa non lo è.
Fonti:   "La ricerca del pensiero 2B,Paravia" Abbagnano,Fornero
             https://it.wikipedia.org/wiki/Aporia
             https://it.wikipedia.org/wiki/Antinomia

giovedì 19 marzo 2020

STEP#01 DEFINIZIONE ED ETIMOLOGIA




A questo link  si può trovare la definizione che il dizionario Garzanti da' del termine ed appare subito evidente  che il lemma ha molteplici significati inerenti all' ambito bellico (nel quale si può rintracciare l' etimologia della parola),sociale, commerciale e persino agricolo; a questi è doveroso aggiungere anche quello dell' ambito scientifico. L' abbondanza delle definizioni è data dal fatto che la parola derivi dal verbo rendere dal latino "reddo" al quale l' Olivetti abbina ben 22 significati.
E' opportuno dedicare dello spazio apposito alla definizione "ingegneristica" del termine, infatti il termine resa ha un importante storia, nella quale un ruolo fondamentale gioca Nicolas Léonard Sadi Carnot, che descrisse il rendimento di una macchina termica. Il termine "rendimento" è però diverso da"resa" infatti nel Dizionario di ingegneria, fondato da Eligio Perucca nella seconda edizione rinnovata e accresciuta da Federico Filippi (Torino, Utet, 1968-1977) si legge:
Volendo razionalizzare l’uso dei termini rendimento, efficienza, efficacia, resa, il primo di essi dovrebbe essere riservato a indicare il rapporto adimensionato, sempre ≤1, di due quantità di energia, rispettivamente utile e spesa.
In pratica però il termine “rendimento” (e talvolta non si sa bene perché, dicesi anche rendimento “specifico”) è usato per indicare il rapporto di due grandezze fisiche omogenee, misurate con la stessa unità di misura e in cui al denominatore appare sempre l’ammontare della grandezza di cui si è dovuto “far uso” per compiere una certa operazione (o una serie di operazioni) mentre al numeratore appare l’ammontare della stessa grandezza che risulta elaborato e utilizzato in detta operazione. Di conseguenza il rendimento è sempre grandezza fisica adimensionata e <1.


La resa è invece il rapporto non equidimensionale tra due quantità, che quantifica la convenienza di una certa operazione. Come il rendimento essa è sempre <1, a differenza dell' efficacia.

Definizione ed Etimologia